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sabato 28 novembre 2009

Giuliano Palma & The Bluebeaters
"Combo" il nuovo cd


A due anni di distanza da “Boogaloo” torna Giuliano Palma detto “The King”. L'ex Casino Royale riporta la sua miscela allegra e scanzonata a base di ska, reggae, rockabilly e soul, al servizio di quattro brani composti per l'occasione (“Stavolta avevo davvero voglia di scrivere musica”, ha detto lo stesso Palma) e ben dodici cover. Gli inediti inseriti in “Combo” si intitolano “Dentro tutti i miei sogni”, “Quanti ricordi” (scritto con Malika Ayane), “Un grande sole” (in duetto con Samuel dei Subsonica) e “Semplice” (scritto da Emiliano Pepe e La Pina).
Le cover spaziano invece da “Per una lira” di Lucio Battisti (primo 45 giri del cantante laziale pubblicato nel 1966 da Casa Ricordi e ancora inedito in versione stereofonica), a “She's not there” dei The Zombies, passando per “Il cuore è uno zingaro” di Nicola Di Bari, “From Russia with love” dalla colonna sonora dell'omonimo film della serie 007, “Lonely summer nights” degli Stray Cats, “L'appuntamento” nella versione di Ornella Vanoni, “Solo te, solo me, solo noi” di Stevie Wonder (versione italiana cantata dallo stesso Stevie di “Yester me, yester you, yesterday”), “I don't mind” dei Buzzcocks e “A transylvanian lullaby” dalla colonna sonora della pellicola “Frankenstein Junior”.
L'album è stato registrato con l'ausilio di un'orchestra di 18 elementi.

Combo - i brani:

1. Per una Lira

Tributo a Lucio Battisti, per iniziare. Trattasi dell'interpretazione del primo 45 giri del cantautore (pubblicato nel 1966 da Casa Ricordi), qui oltremodo attuale. Riprende vita e melodia, innanzitutto. Grazie a Giuliano Palma e ai suoi Bluebeaters.

2. Sunny

«Canzone strepitosa», sottolinea Giuliano. «Era da vent'anni che volevo cantarla, forse è davvero la mia preferita del disco». Difficile dargli torto. Vale la passata Wonderful life, tanto per dire.

3. Dentro tutti i miei Sogni

Inedito. E arrangiamento orchestrale, fin dall'inizio. Scritta e composta con Fabio Merigo. «Ci siamo detti: facciamo qualcosa in battere, finalmente». Nel segno del northern soul, specialità della casa.

4. She's Not There

«Un altro classico». Brano firmato The Zombies: «anni Sessanta al 100%». Eppure sembra oggi: rispetto, personalità dell'interpretazione e «la melodia, semplicemente strepitosa». Parola del King.

5. Il Cuore è uno Zingaro

«I miei ascolti musicali sono iniziati così: grazie a mamma e papà, napoletani, che cantavano in casa». Autobiografica citazione italiana. E «ironica assai», secondo Giuliano Palma, che dopo Nicola di Bari e Nada, aggiorna e detta ai Bluebeaters questa versione in levare. Of course.

6. Quanti Ricordi

Altro inedito, «nato in una serata, in qualche modo ispirata da Gino Paoli: perché è un brano “sanremese”, non c'è dubbio». Melodia più armonia più scrittura: Fabio e Giuliano, con l'aiuto del produttore Carlo U. Rossi (come nel caso di Dentro tutti i miei sogni). Da segnalare il contributo di Malika Ayane nella stesura del testo.

7. From Russia With Love

«L'amore per la serie di 007 ha accompagnato gran parte della mia carriera. Ma Dalla Russia con amore (1963, ndr) è di gran lunga il migliore», sostiene Giuliano Palma, che si dice «orgoglioso dell'arrangiamento in levare degli archi». James Bond ascolta. E si aggiusta lo smoking.

8. Un Grande Sole

Un'idea, un testo, l'amicizia. Poi, ovvio, la melodia. E Torino Town, diventata casa, a far da sfondo. «Era dai tempi di Aspettando il sole con Neffa che non facevo un vero featuring e sono stato felice di collaborare con Samuel (Subsonica, ndr)». Un pezzo inedito che è già culto.

9. Lonely Summer Nights

«All'inizio degli anni Ottanta, ascoltavo moltissimo gli Stray Cats, fanno parte del mio bagaglio musicale, così come poi la Brian Setzer Orchestra». Quindi, questo era «un omaggio dovuto, oltre che fortemente voluto». Notti solitaria d'estate, fiati e chitarre semi-acustiche: scenografia sonora perfetta, per la voce di Giuliano.

10. L'Appuntamento

Pezzo già cantato da Onella Vanoni e «scelto dopo averlo ascoltato e riascoltato, in viaggio, lungo l'ennesima autostrada», ricorda Giuliano. «Mi affascinava l'intensità disperata del testo». E poi, anzi ora: arrangiato in stile Bluebeaters.

11. Love Potion n 9

Ancora e soprattutto anni Sessanta. «Questa canzone è stata interpretata innumerevoli volte, ma non abbiamo resistito alla tentazione di farla anche noi: ho sempre amato l'ironia del testo». Divertente.

12. Solo te, solo me, solo noi

Stevie Wonder, dunque. «Tributo necessario». Sì, ma «c'era già il testo tradotto e cantato da lui stesso in italiano». E Giuliano con i suoi Bluebeaters lo riveste di luce, attenzione e interpretazione, band più orchestra.

13. Semplice

Quarto inedito. E scritto - insieme a Emiliano Pepe - da La Pina: «con lei siamo stra-amici da anni, quindi sa così bene quel che a me piace e viceversa». Reggae, in questo caso. «Forse il pezzo più lento dell'album».

14. I Don't Mind

L'orginale è dei Buzzcocks, «perché è importante rivelare le mie ispirazioni, fin dall'inizio: punk-rock compreso quindi. Questo era il mio brano preferito di questa band fondamentale». Con l'approccio ska che regala leggerezza.

15. Combo

Strumentale che dà il titolo all'album («nel segno della tradizione dei grandi Skatalites, nostro punto di riferimento da sempre» e introduce alla versione successiva...

16. A Transylvanian Lullaby

... così l'inizio diventa brano finale: il tema di Frankestein Junior («forse il mio film preferito in assoluto», confessa Giuliano). E già vorresti continuare ad ascoltare (e ballare) l'enorme talento di questa banda, la sua capacità di interpretare, intrattenere.. Nel segno della Voce del King..

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