Il testo [Strofa 1] Ti riconosco dai capelli, crespi come cipressi Da come cammini, come ti vesti Dagli occhi spalancati come i libri di fumetti che leggi Da come pensi che hai più difetti che pregi Dall'invisibile che indossi tutte le mattine Dagli incisivi con cui mordi tutte le matite Le spalle curve per il peso delle aspettative Come le portassi nelle buste della spesa all'iper E dalla timidezza che non ti nasconde Perché hai il velo corto da come diventi rosso E ti ripari dall'imbarazzo che sta piovendo addosso Con un sorriso che allarghi come un ombrello rotto Potessi abbattere lo schermo degli anni Ti donerei l'inconsistenza dello scherno, degli altri So che siamo tanto presenti quanto distanti So bene come ti senti e so quanto ti sbagli, credimi [Ritornello] No, non è vero Che non sei capace Che non c'è una chiave No, non è vero Che non sei capace Che non c'è una chiave [Strofa 2] Sguardo basso, cerchi il motivo per un altro passo Ma dietro c'è l'uncino e davanti lo squalo bianco E ti fai solitario quando tutti fanno branco Ti senti libero ma intanto ti stai ancorando Tutti bardati, cavalli da condottieri Tu maglioni slabbrati, pacchiani, ben poco seri Sei nato nel Mezzogiorno però purtroppo vedi Solo neve e freddo tutt'intorno come un uomo Yeti La vita è un cinema, tanto che taci Le tue bottiglie non hanno messaggi Chi dice che il mondo è meraviglioso Non ha visto quello che ti stai creando per restarci Rimani zitto, niente pareri Il tuo soffitto: stelle e pianeti A capofitto nel tuo limbo, in preda ai pensieri Procedi nel tuo labirinto senza pareti [Ritornello] No, non è vero Che non sei capace Che non c'è una chiave No, non è vero Che non sei capace Che non c'è una chiave [Strofa 3] Noi siamo tali e quali, facciamo viaggi astrali Con i crani tra le mani Abbiamo planetari tra le ossa parietali Siamo la stessa cosa, mica siamo imparentati Ci separano solo i calendari Vai, tallone sinistro verso l'interno Caronte, diritto verso l'inferno Lunghe corse, unghie morse, lune storte Qualche notte svanita in un sonno incerto Poi l'incendio Potessi apparirti come uno spettro lo farei adesso Ma ti spaventerei perché sarei lo spettro di me stesso E mi diresti: "Guarda, tutto apposto Da quel che vedo, invece, tu l'opposto Sono sopravvissuto al bosco ed ho battuto l'orco Lasciami stare, fa uno sforzo, e prenditi il cosmo E non aver paura che..." [Outro] No, non è vero Che non sei capace, che non c'è una chiave No, non è vero Che non sei capace, che non c'è una chiave Una chiave, una chiave, una chiave, una chiave
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