Il teato Altro che olimpiadi o maratone altro che gente o confusione quassù altro che navigatore c'è qualcosa che mi porta la mia naturale migrazione tiene in viaggio la mia vita Ho le ali verso nord europa dolce antica, in te io mi riposerò, via Lascio l'africa d'avorio nubi gonfie da evitare, via le correnti sono guida e mi indicano il viaggio e le mie ali scrivono formano disegni che il cielo appende il tuo omino piccolo da qui, quando parto passo, arrivo quando parto passo, arrivo Fiori e non fucili briciole di pane acqua fresca che disseta perla senza batticuore orge di colori stagioni da saltare fiumi in festa, mai stanchezza quanta pace ho visto in volo tu che sai di vita come me se puoi dammi più rispetto che pietà il tuo omino piccolo da qui, quando parto passo, arrivo quando parto passo, arrivo quando parto passo, arrivo Ecco il mare... ho già sale nel sudore e il deserto sembra perso quassù, quassù, l'orizzonte è un grande specchio e guardandolo m'inebrio e le mie ali scrivono formano disegni che il cielo appende il tuo omino piccolo da qui, quando parto passo, arrivo quando parto passo, arrivo Tu rischi quando voli io invece in cielo vivo quando scendo tu mi spari quando voli io mi sposto tu mi uccidi e godi nel vedermi rantolare io quando mi passi a fianco tengo sempre le distanza tu che sai di vita come me se puoi dammi più rispetto che pietà il tuo omino piccolo da qui, quando parto passo, arrivo quando parto passo, arrivo quando parto passo, arrivo quando parto passo, arrivo quando parto passo, arrivo....
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giovedì 15 aprile 2010
Biagio Antonacci - Migrazione
VIdeo e testo
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